giovedì 4 febbraio 2010

Un giorno nella vita di una pera

SuperG ha recentemente pubblicato su Picasa la collezione Vita da pera; dato che l'avvenimento, pur annunciato da tempo, forse non ha avuto l'eco che meritava, vorrei proporne un estratto:

(cliccando sulla foto si accederà all'intera sequenza)

lunedì 1 febbraio 2010

bugie IV - I lunedì della Contessa Barthory

(foto Jeremy Icons)
Galileo, abbiamo trent'anni e qualcosa.
Siamo qua molto prima di dove volevamo.
Non è il punto esatto, ma...facciamo finta e non diciamo niente.
Trent'anni dovrebbero essere salute e ci sentiamo una merda, scomodi e sporchi.
Ma rimaniamo quieti, perché crediamo che se ci sforziamo un po' avremo chance di riuscirci.
Ma riuscire in cosa?
Sogni, sogni infantili e gloriosi.
Noi là, nella statua equestre, come ci promise la mamma e la seconda mamma di settimo.
Quelle che con amore tagliano il foraggio per i cammelli.
Galileo, Galileo dove sei che non ti vedo?
Lì...
Veniamo dai vent'anni, dalle esplosioni di amore, dal carnevale di amici, dagli eccessi che percorrono il limite delle aspettative proibite.
E quando improvvisamente finì la musica, e si accese la luce, con gli occhi doloranti vedemmo alcuni degli amici che si sistemavano un pò, e che molto seriamente si orientarono verso il lato opposto su cui ci eravamo accordati con ammirevole sicurezza, alcuni altri sono addormentati, disinbastiti in giro e non ricordiamo chi sono, altri se ne erano andati prima della sbornia e dicono che sempre, in tutte questi feste c'è di mezzo uno che muore.
Galileo hai fatto uso in quelle feste di tutti i suoi incantesimi ed attualmente vivi con la tua principessa, la migliore di tutte, la più vincente...ma la migliore di tutte quelle di una scatola così piccola.
Galileo dato che ne abbiamo già trenta, abbiamo scoperto che stavamo scegliendo fra due sapori e due colori e che ce ne sono centinaia, più in là, sulla linea dell'orizzonte.
La stessa cosa pensa la tua principessa nonostante non lo dica.
Col cacchio lo direbbe.
Meglio morta piuttosto che dirlo...
Sai che succede, Galileo?
È che ancora mancano alcuni giorni perchè ti renda conto che quell'acido che ti sta bucando dentro, ci sta svuotando quasi tutti.
E ti mancano degli anni, per capire che ti sei svuotato inutilmente, quelle scatole sono di due sapori, quella strada all'orizzonte è uno strato di dulce de leche di tre metri di profondità e che l'orizzonte è una riga mobile e si allontana.
Questo sì, nella testolina balla un sapore e un colore stravagante e squisito e c'è la certezza di un nastro trasportatore più veloce dell'orizzonte.
È simpatico, la verità a rate è come una buona bugia persistente ed appiccicosa che con l'iniezione della prossima quota in mezzo al sedere tremante e pauroso, muterá, non in una realtà, ma in un altro inganno.
Mi immagino le risate che devono essere scappate a chi ci contempla.
Un sorriso minimo in confronto a quello che gli provocherà vederti l'espressione, nell'istante stesso in cui salgono sul nastro, di quei pochi.
Siamo tanto stanchi, tanto delusi che non riusciamo a pensare che quella salita, forse, è una falsa messa in scena affinchè tu continui a scalciare.
Scemi, Galileo siamo degli scemi, usando a cacchio lo scudo delle bugie ed affondandoci la spada dove più ci fa male.
Vanitosi stupidi, a volte crediamo addirittura che il nastro si avvicini e forse la verità che giuriamo è menzogna per tutto il tribunale.

(continua)

Libera risemantizzazione dei dialoghi fra El Gloria e una certa Contessa Bathory, ad opera del Señor Profesor La Preglia
Libera traduzione ad opera di Tonio La Preglia


di Una Tal Condesa Bathory
Otra Produccion de Nada//Nulla Editions Copyright 2010

domenica 31 gennaio 2010

el gloria´s yogurtofilia



la mia avversione allo yogurt risale ad una certa volta
più o meno nel 1966
in cui mio padre (che credo tu conosca)
stava facendo fotografie durante un congresso di medici
ed una promotrice alla fine della giornata
gli regalò un pack di 12 vasetti di yogurt
in quell'epoca lo yogurt era venduto in contenitori di vetro, ne contenevano più di ora ed era INTERO
unknow percentage di grassi
a parte il fatto che c'era solo a gusto di yogurt
nulla di frociaggini alla fragola o all'albicocca
bene
fatto sta che mi ricordo di averne provato uno (non li avevo mai provati) e mi piacque molto
a quanto pare...
percui sembra che me li sia mangiati tutti e 12 uno dopo l'altro


...



ignoro come fu che fossi completamente fuori del controllo genitoriale
(forse il fiasco avrebbe dovuto avere un PARENTAL ADVISORY)
in definitiva, mi prese quello che qua si chiama volgarmente disturbo
indigestione
diarrea
vomiti
e da allora non potei più provarlo, annusarlo, vederlo, neanche stare nella stessa stanza
con un mangiayogurt in attività
finchè non è nato T




che si faceva allattare solamente al seno,
e non voleva saperne niente del biberon
e dopo una giornata intera senza voler mangiare
il primo giorno di lavoro della madre
me ne stavo occupando io
e quello piangeva dalla fame
(a 2 mesi)
perché non accettava il poppatoio
la mia amica O mi raccomandò di fargli provare lo yogurt
l'amore paterno potè più dello schifo
unsi T con lo yogurt, come se fosse stato una fetta biscottata ma alla fine mangiò
e si calmò
dopo di ciò continuava a farmi schifo
ma ormai non ne avevo la fobia
quest'estate, in Uruguay, vendevano delle bottiglie da un litro di uno yogurt alla fragola cremoso che sembrava tanto invitante
che decisi di provarlo
e
lì finisce una lunga storia di disamore e scontro tra lo yogurt e me

non lo sapevo

l'ho tenuto nascosto ma alcuni anni di terapia mi permettono adesso di raccontartelo

hai deciso di fare outing della tua yogurtofilia

eh...si

va bene non lo dirò a nessuno
sarà il nostro piccolo segreto

in realtà, dato che mi è riuscito benino
pensavo di pubblicarlo, il nostro piccolo segreto

considerato quanto pubblico abbiamo, probabilmente rimarrà il nostro piccolo segreto

effettivamente