sabato 28 novembre 2009

otaniburila - II

Il percorso geografico e storico di Milo Temesvar (mi scuserete l'improvviso ricorso alla terza persona, ma è necessario per oggettivare gli avvenimenti) non è facilmente sintetizzabile, ma per quanto riguarda il fatto in questione è sufficiente sapere che nella primissima infanzia vicende di famiglia lo hanno portato lontano dal suo paese d'origine (Albania, Argentina o Armenia che fosse) e dopo un certo numero di spostamenti all'età di quattro anni lo troviamo radicato a Milano, nel quartiere detto Città Studi.
Per inciso, la conoscenza fra SuperG e Milo Temesvar avvenne frequentando lo stesso asilo infantile e la loro traiettoria scolastica coincise fino alla seconda media, anno in cui il giovane Milo deviò verso una nota scuola privata gestita da padri barnabiti.
Siamo in quella terra di nessuno del passato durante la quale l'Italia stava transitando dai rutilanti anni sessanta ai problematici anni settanta (o viceversa, dai problematici sessanta ai rutilanti settanta, ma direi di più la prima).
La permanenza dello studente Milo presso detta scuola privata continuò fino al '72, anno in cui altri cambiamenti lo portarono nella Capitale.

(continua)

otaniburila - I

Questa è una storia che parte da lontano; ma più che una vera storia è una vicenda minimale, che forse si esaurisce prima di aver finito di raccontarla: di conseguenza la tirerò un pò per le lunghe.

Certe storie minimali hanno il potere di riaffiorare, anche a distanza di anni, periodicamente; ciò avviene in maniera naturale, senza forzature, e per svariati motivi; e questa mi sembra una ragione sufficiente per considerarle storie e non semplici episodi insignificanti; o, se sono insignificanti, allora lo è in toto la nostra fottuta esistenza, per tutta la sua durata.

Bene, or non è molti giorni, durante una telefonata col mio amico (nonchè opinion leader, oserei dire, fra le altre cose) SuperG, vertente, tra l'altro, sulla possibilità di gestirci un blog fra noi due, il medesimo ha proposto una serie di nomi potenziali per battezzare questa nuova creatura, snocciolandone una sequenza fra le quali spiccava l'otaniburila (non renderò pubbliche le altre, in quanto di sua proprietà intellettuale).
Ed ecco che riemerge, inaspettato; ma, come tutte le volte quando succede, ti rendi conto che era sempre stato lì; da quasi quarant'anni.
Il fatto che SuperG, non avendo vissuto personalmente l'otaniburila, ma avendolo assorbito esclusivamente in base ad una mia relazione degli avvenimenti dell'epoca, lo abbia rievocato in modo ovvio e naturale, giustifica ai miei occhi definitivamente questo post.

Anche se, e qui mi sorge il dubbio (che rintuzzo perchè è tardi per ripensarci),
come succede nel raccontare certi sogni,
che appena svegli appaiono vividi e pieni di concatenazioni logiche
e di significati reconditi ma ricostruibili,
nel momento in cui trovi qualcuno a cui narrarli
diventano delle pappe informi e stupidamente assurde
(neanche dotati della geniale assurdità che può generare apprezzamento),
perdono la magia che sembrava avvolgerli,
tanto da maledire la decisione di averli raccontati;
nello stesso modo ho paura di pentirmi,
ma prendo coraggio e proseguo.

(continua)

martedì 24 novembre 2009

dobreidem III - "the eternal struggle between the glory and the piano"



il proprietario del pianoforte sa che in sua assenza diventa un piano preparato?

no, è ovvio...

ah

ma so maneggiare un piano,
l'ho fatto molte volte,
non li danneggio, ne abuso solo un pò...

pianodofilo

(tutto ha una spiegazione logica)

ti rendi conto che non riesco mai a fare le cose normalmente?
ho a disposizione un perfetto Steinway e invece di sedermi e suonare sulla tastiera devo aprirlo e suonarlo come se cercassi di aggiustare il carburatore di una Ford Falcon!
non sono orgoglioso di questo
solo che mi viene così...
questi sono i suoni che sento nella testa

mia madre deve aver sofferto terribilmente di gastrite durante la gravidanza e ciò può avermi traumatizzato...


è l'unica spiegazione
se non vogliamo dare credibilità a quelle storie che parlano di danni cerebrali dovuti all'alcol e le droghe

nooo...

alle quali non vogliamo credere...

non ci crediamo...

certo...

"In Nada/Nulla NON crediamo a quelle storie che parlano di danni cerebrali dovuti all'alcol e le droghe"

"In Nada/Nulla crediamo profondamente agli effetti che la gastrite della madre durante la gravidanza produce sul feto e sulle sue successive manifestazioni elettroacustiche durante il periodo adulto di tale feto "

qualunque psicologo ti darà ragione

(e adesso... questo chi lo può spiegare??)

certo.. ora..., non posso non interrogarmi sulla tendenza al blues di alcuni facenti parte di questa equipe editoriale

e non ti riferisci a El Gloria...

no

e come mai ti viene adesso questa domanda?

non so

questo non lo può spiegare uno psicologo
forse un parapsicologo

un "paparapsicologo"
(se apprezzi la tromba)
o un "paparazzicologo" visto che ti piace tanto la fotografia

lunedì 23 novembre 2009

I HAVE A DREAM....

s: ho un sogno
che un anonimo vero lasci scritto qualche cosa nel box a fianco
fossero anche insulti
g: si,
sono anonimi finti

un tizio lasciava sempre messaggi nei blog altrui firmandosi come anonimo
non firmava mai col suo vero nome

perchè si togliesse il vizio il suo psicologo gli consigliò di iscriversi agli Anonimi Anonimi

domenica 22 novembre 2009

Fa' la cosa giusta

Immagina, piove parecchio
un sabato grigio, in ufficio
nessuno per strada
nessuna telefonata
e The Stronz ha messo Serrat a tutto volume,
questa è la cosa più deprimente.
Stiamo facendo una colletta fra i colleghi per comprare una magnum

potrete sempre dire di averlo ammazzato in un eccesso di depressione dovuto alla musica

Si...
in realtà...
stavamo pensando di suicidarci...
ma ripensandoci...
Guarda sotto quali forme può manifestarsi la Sindrome di Stoccolma?
Pensiamo di suicidarci noi invece di pensare ad ammazzare lui!
Porca puttana!

preoccupante...

Si... per lo meno alla fine me ne sono reso conto...

(inquadratura fissa,
il revolver vicino alla testa
la pallottola che gira su se stessa a due centimetri della tempia
ed in quel momento:
"ops!?"
"starò facendo la cosa giusta??")

la Sindrome di Stoquanonsenepuòpiù

si
sembra che qualcuno stia per trovami un lavoro tranquillo

killer?